È molto difficile oggi fare una rassegna stampa su Roma, perché la morte di Berlusconi ha colonizzato tutto il mondo dell’informazione, allagando anche le pagine della cronaca romana.
Abbiamo provato a resistere nel fare una versione memoriale del “Berlusconi romano” e abbiamo provato a cogliere in una serie di notizie laterali i segni dei cambiamenti profondi che questa città sta attraversando: eventi atmosferici estremi che sono invece sempre più normali, nuove specie animali e vegetali che stano diffondendosi in città mostrano una trasformazione di Roma in una città tropicale. Questo però non sembra destare né interesse né preoccupazione all’opinione pubblica e all’amministrazione, né a quella di Roma né a quella vaticana. È sempre di oggi infatti la notizia della condanna a 9 mesi di reclusione – sospesa per ora – dei due attivisti di Ultima generazione che per sensibilizzare sui temi del cambiamento climatico si incollarono le mani al Laocoonte, aggiungendo un simbolismo a simbolismo nell’imprigionamento plastico dell’uomo con la natura.
Nessuno, sembra, li difenda, ma nemmeno li capisca. Mentre sembrano quasi gli unici che vivono la Roma del futuro.