5 ottobre 2024, Piazzale Ostiense, Roma. Migliaia di persone si sono date appuntamento per una manifestazione a un anno dal 7 ottobre 2023.
Il Fuoriporta di questa domenica, curato da Marzia Coronati e Ciro Colonna, è una carrellata di voci di persone che hanno vissuto quella piazza, cui è stato chiesto di condividere a caldo riflessioni ed emozioni.
L’intento di questa cartolina non è estrapolare un resoconto sociologico né tantomeno definire un profilo politico della piazza, quanto piuttosto lasciare una traccia sonora di quello che è stato. Nella retorica governativa la piazza non poteva essere autorizzata perché alcune delle componenti che la chiamavano avrebbero inneggiato al 7 ottobre, non prendendo le distanze dalla violenza di cui alcune centinaia di cittadini israeliani sono stati vittime. Le migliaia di persone che hanno portato la propria testimonianza a Ostiense, contraddicono nei fatti questo principio.
Il dispositivo di sicurezza messo in opera è stato, a giudizio di quasi tutte le voci che abbiamo raccolto, il principale responsabile dei disordini che sono avvenuti in coda alla manifestazione. Una profezia che si auto-avvera, rendendo gioco facile a una comunicazione distorta e capziosa, che dimentica il motivo che ha portato le persone in piazza – gli oltre 40.000 morti civili che ha prodotto fin qui l’azione delle forze militari israeliane dal 7 ottobre 2023 in poi – per concentrarsi sui piccoli alterchi che si sono dati tra una parte dei manifestanti e le forze di polizia che li tenevano chiusi in una piazza da ore.
Speriamo che questa raccolta di voci possa restituire almeno in parte il senso più profondo che quella giornata ha avuto, come siamo certi che per le persone che hanno partecipato al concentramento sia chiaro quanto sia importante continuare a portare con serena fermezza la propria voce in piazza. Per la Palestina, e per noi stessi.
I suoni che accompagnano questo racconto della piazza del 5 ottobre 2024 a Roma, sono quelli della piazza stessa. Le musiche che sottolineano l’inizio e la fine dei contributi vocali che compongono questa narrazione, sono invece di Mohsen Subhi. La foto di copertina è di Christian Raimo.
Sveja è un progetto di comunicazione indipendente, sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne. Ringraziamo inoltre l’associazione A Sud che ci mette a disposizione i propri spazi per le riunioni di redazione.