Del caso Moro, il rapimento, la prigionia e l’uccisione del Presidente della Democrazia Crisitiana ad opera della colonna romana delle Brigate Rosse, si è detto tutto e il contrario di tutto. Ma non si è raccontato, o lo si è fatto molto poco, una parte fondamentale della storia: il “dopo”. Il percorso che ha portato la figlia di Aldo Moro, Agnese ad incontrare alcuni dei responsabili di quell’azione: Adriana Faranda, la “postina” delle Br nei giorni del rapimento, e Franco Bonisoli che ha partecipato alla strage di via Fani.
Assieme a molte altre vittime del terrorismo politico, ai parenti di alcune di esse, ad alcuni dei responsabili e a esponenti della società civile hanno intrapreso a partire dal 2009 un percorso di giustizia riparativa, tra questi anche Giorgio figlio del poliziotto Sergio Bazzega ucciso da un altro appartenente alle Br nel 1976. Gli incontri, a lungo privati e discreti, sono iniziati grazie ad un prete gesuita, Guido Bertagna, parroco del Carcere di San Vittore a Milano e continuano a tenersi ora in luoghi pubblici. Lo scopo della giustizia riparativa infatti, come spiega Luigi Manconi, non è solo quello di ‘curare’ i protagonisti diretti di eventi così traumatici, ma anche quello di riparare una ferita collettiva, un trauma nazionale, come quello che è stato per l’Italia il rapimento, la prigionia e l’assassinio di Aldo Moro.
Questo è quello che troverete in questo Fuori Porta a cura di Cecilia Ferrara, Luca Dammicco e Luca Tommasini, che ha curato la ricerca d’archivio, il montaggio e il sound design. Si ringraziano Amod e Radio Radicale per i materiali d’archivio e Musica Moby Gratis per i brani musicali.
Per l’ascolto di questo podcast si consiglia fortemente l’uso delle cuffie per avere un effetto tridimensionale dell’ascolto.
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